Gehenna's Gate

Classe B

Indice 8

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  1. Purtroppo
     
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    CITAZIONE
    La situazione per voi è esattamente la stessa della classe A. Mi limito quindi a riportarvi le informazioni necessarie:

    Introducete il vostro pg nel modo che preferite e fate partire il vostro post anche da diversi giorni fa (se vi aggrada), l'unico limite che vi pongo è il seguente: tutti sapete già da tempo che questo è "il primo giorno di scuola" quindi niente messaggeri che portano la lieta novella. Il giorno precedente avete partecipato alla cerimonia di apertura e siete stati smistati nelle varie classi (la Rowling ha copiato tutto da me) e ai vari sensei da Tatsumi (per la descrizione rifatevi ai post nell'altra classe), il maestro di cerimonia. Tatsumi informa anche i vari Page sulle rispettive destinazioni (classe B, sensei Darin Kiriyama). Il mattino seguente un guardiano vi condurrà laggiù, sentitevi liberi di fare conoscenza alla cerimonia, il mattino seguente, o quando vi pare. Tatsumi vi informa che il costro appuntamento è al Campo n.1 alle 8:00.

    Campo n.1
    Si tratta di un largo spazio erboso sul retro dell'Accademia: il paesaggio è splendido ma l'area (circa 500 mq) è completamente chiusa da recinzioni alte cinque metri. Al centro del Campo trovate una grossa gabbia (ci potrebbero stare una decina di persone per intenderci) completamente serrata: non riuscite a vedere oltre le spesse pareti di acciaio ma sentite diversi rumori provenire dall'interno. Al vostro arrivo la sensei non è ancora presente.
     
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  2. Ardeth Bay
     
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    CITAZIONE
    *Passato*
    Narrato
    Pensato
    Parlato
    Parlato altri

    Questo paese proprio non fa per me. Non sopporto il cibo, a stento capisco la lingua e i suoi abitanti sono tutti dannatamente uguali! Pagherei il mio peso in oro per poter svolgere l'apprendistato a Praga, Berlino o Roma, ma il vecchio non mi ha lasciato molta scelta...

    Non era la prima volta, da quando era arrivato in Estremo Oriente, che quei pensieri lo assillavano, a dire il vero non era la prima volta nemmeno quella mattina. Il Giappone era una terra ricca di fascino, quello era indubbio, ma lui sentiva profondamente la mancanza dell'esoterica Praga più di quanto fosse mai stato pronto ad ammettere. Ma ormai era lì, ed era impossibile ritornare indietro. Tanto valeva che si abituasse a quelle diversità e cercasse di fare l'abitudine a quel paese così alieno. Mentre si allacciava strettamente la cravatta i suoi pensieri andarono alla sera precedente, quando c'era stata la cerimonia d'apertura con il seguente smistamento.

    *Presieduta da un uometto giallognolo, con un viso da roditore, che per tutto il tempo tenne gli occhi praticamente chiusi, la cerimonia sembrò durare un'eternità, per quanto il tempo particolarmente bello e i ciliegi in fiore offrissero un'ottima distrazione dal tedioso monologo di quello che si era presentato come Tatsumi. Tutt'attorno a lui c'era un turbinio d'umanità incredibilmente variegato, una marmaglia immensa composta da gente di ogni razza, quasi tutti suoi coetanei, sia maschi che femmine, tutti accomunati dalla stessa uniforme che indossava lui. Il suo primo pensiero fu che sarebbe stata una vera noia passare tutto quel tempo in un posto così, dove tutti si vestivano allo stesso modo, ma cambiò immediatamente idea alla vista di un paio di ragazze particolarmente carine a cui la gonna corta metteva in risalto delle gambe ipnotiche. Beh, se per quella bella vista avrebbe dovuto adattarsi all'omologazione, non sarebbe stato tanto male. Finito il discorso, Il maestro della cerimonia passò quindi allo smistamento effettivo degli allievi nelle varie classi e dopo aver formato una prima classe composta per intero da 3 bestioni i cui cognomi rimandavano alle terre del Nord Europa, fu subito il suo turno.

    Classe B: Nymeros, Constance e Kakusei, voi dovrete farvi trovare domani alle 8 al campo 1. Il vostro sensei sarà Darin Kiriyama. Credo sia scontato ricordarvi di essere puntuali.

    Lanciò un'occhiata alla ricerca dei compagni appena nominati. Uno era un giovane dall'aspetto scandinavo con gli occhi glaciali e i capelli biondi, l'altro aveva nome giapponese, ma da quello che poté scorgere dai tratti nascosti dal cappuccio da cui sfuggiva una ciocca di capelli blu, aveva qualcosa di europeo.

    Beh, un terzetto interessante...

    Avendo fatto un passo avanti quando era stato fatto il suo nome, molti ragazzi europei si erano voltati lanciandogli uno sguardo colmo di sospetto: erano evidentemente i rampolli di chissà quale nobile casata che avevano già avuto a che fare con qualcuno dei suoi, in passato. Fregandosene, attese di essere libero di andare e poi, dopo aver rivolto appena un cenno ai nuovi compagni, si era allontanato a passo svelto verso la sua camerata.*


    Smise di divagare proprio mentre indossava la giacca dell'uniforme scolastica. Quantomeno l'accademia aveva buon gusto nel vestire i suoi studenti, questo era innegabile. Come unico tocco personale il giovane Ceco indossò il suo ampio cappotto simile ad un mantello, rinunciando per una volta il cappello a tesa larga che tanto lo contraddistingueva. Si sistemò i capelli in una coda e abbandonò la stanza che gli era stata affidata per dirigersi verso il Campo 1. L'area, per quanto assolutamente splendida, estremamente simile a quella in cui si era tenuta la cerimonia il giorno precedente, con tanto di alberi di ciliegio e un laghetto d'acqua cristallina, era circondata da una monumentale recinzione alta 5 metri che racchiudeva un'area di diverse centinaia di metri quadrati. Al centro dell'area sorgeva una grossa gabbia d'acciaio, abbastanza capiente da contenere un numero discreto di persone. Sembrava assolutamente innocua ma attorno ad essa aleggiava un aura di pericolo accentuata dai macabri rumori che provenivano dal suo interno. Le spesse pareti non permettevano di vedervi attraverso, ma Aster sapeva che qualunque cosa ci potesse essere lì dentro non poteva certo avere buone intenzioni. Si tenne ben alla larga da quella sinistra costruzione, limitandosi a sedere sul manto erboso e ad accendersi una sigaretta. Per il momento era solo, e controllando il pesante orologio da taschino in argento poté constatare di essere in anticipo di ben venti minuti.

    Beh, potrebbe essere peggio. Potrebbe piovere...

    Stiracchiandosi si distese osservando il fumo che saliva dalla sua sigaretta tracciare cerchi nell'etere. La giornata si prospettava alquanto divertente.
     
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  3. Noctos
     
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    Narrato
    Pensato
    Parlato
    Parlato Altri
    *Musica*

    L’arrivo all’Accademia era stato un grande cambiamento per Nikolai. L’ambiente, le persone, la lingua, il clima… Era tutto così diverso. Senza contare che c’erano delle regole alla quale doveva sottostare come tutti. Non che per lui fosse un problema, anzi, ma perse un po’ di sicurezza quando gli venne detto:
    “Agli studenti non è permesso avere un famiglio né armi diverse da quelle date in dotazione. E non si fanno eccezioni.”
    Fortunatamente grazie alle sue buone maniere era riuscito a farsi avere un permesso per Snø. Avrebbe potuto tenerla in camera e lasciarla scorrazzare libera per il giardino del dormitorio almeno fino a quando non sarebbe stato un Esorcista provetto. Allora le cose sarebbero cambiate.
    Per Flare e Shade le cose erano leggermente diverse. Il regolamento dell’Accademia non prevede che gli studenti possano tenere armi, a meno che non gli siano state consegnate dal proprio sensei. Quindi la soluzione era semplice: doveva consegnarle al proprio sensei e guadagnarsele sul campo. Di nuovo. Il problema era che mancava ancora qualche giorno alla cerimonia d’apertura e lui non sapeva chi sarebbe stato il suo sensei. Avrebbe dovuto aspettare fino ad allora.

    E così arrivò anche il gran giorno. Nulla di speciale. Anzi, la cerimonia ripropose tutti i possibili cliché: discorso preparatissimo, ma altrettanto noioso, con tutte le raccomandazioni del caso. La cosa più stimolante per Nikolai furono l’ambiente e le persone che ne facevano parte.

    Mmm… Scuola cosmopolita. Più esperienza, più possibilità di conoscere…. Bene… Va tutto a mio vantaggio….. Diavolo, sono stupendi i ciliegi in fiore. Ad Ålesund te lo scordi uno spettacolo del genere!
    Quanto avrei voglia di sdraiarmici sotto……….. Ma quanto dura questo discorso?



    Stava pensando questo quando l’oratore, un ometto che non aveva considerato molto fino a quel momento, disse:
    “Nymeros, Constance e Kakusei…”
    Fecero un passo in avanti. “… voi dovrete farvi trovare domani alle 8 al campo 1. Il vostro sensei sarà Darin Kiriyama. Credo sia scontato ricordarvi di essere puntuali.”

    Ottimo…. Il nostro sensei sarà una donna… Come ha detto che si chiama? Darin Kiriyama?... Sì, mi pare di sì….Questo pomeriggio devo andare a lasciarle F&S……. Nymeros…. Sbaglio o l’ho già sentito? Mah… Lo scoprirò…. Sembrano interessanti….


    Si allontanò dalla cerimonia assieme ai suoi nuovi compagni non appena l’ometto glielo permise, contraccambiando il cenno di Nymeros e rivolgendolo pure a Kakusei.
    Una volta tornato nella sua stanza prese Flare e Shade e cominciò a cercare il luogo dove avrebbe potuto lasciarle alla sua sensei. Passò quasi tutto il pomeriggio cercandola in tutta l’Accademia, ma non riuscì a trovarla. Decise così, a malincuore, di lasciarle in portineria. Affidandole al custode e pregandolo cortesemente di consegnarle a Kariyama-sensei il prima possibile. Tornò sconsolato in stanza e vi rimase passando il tempo restante a leggere ed ascoltare musica.

    La luce filtrava dalla finestra della sua stanza illuminandola e accendendola di una tonalità dorata. Ma lui non c’era per godersi lo spettacolo. Come ogni mattina Nikolai si era alzato all’alba ed era uscito a correre e fare qualche esercizio come ormai era solito fare da quattro anni. Amava l’aria frizzante del mattino e il modo in cui lo aiutava a concentrarsi e sgomberare la mente. Il Sole aveva già cominciato a scaldare l’aria primaverile quando arrivò nella sua stanza per farsi una doccia e prepararsi al grande giorno. Uscito dalla doccia guardò l’orologio sul muro della stanza.

    Le 7:15. Ho tutto il tempo per prepararmi e arrivare un po’ in anticipo….. Così posso vedere se Kariyama-sensei ha ricevuto F&S…. Spero che questa mia decisione non le abbia dato una cattiva impressione di me…. Si vedrà……. Come ogni cosa… Si vedrà……..


    Si vestì con calma indossando l’uniforme dell’Accademia. Guardò fuori.

    No. La giacca decisamente non servirà…. Probabilmente farà anche troppo caldo….


    Così si infilò nelle orecchie le sue cuffiette e uscì con calma.
    *Linkin Park – One Step Closer*
    Il custode non appena lo vide lo salutò con un sorriso.
    “Ieri sera sono riuscito a consegnare tutto a Kariyama-sensei. Puoi stare tranquillo.” Nikolai si inchinò leggermente per aumentare l’enfasi del ringraziamento: “ Ti ringrazio di cuore.”
    Salutò il custode con un sorriso e s’avvio verso il Campo n.1 guardando l’orologio.

    7:44… Ottimo… Un po’ di anticipo non fa mai male……


    *Celldweller – Louder Than Words (Instrumental)*

    Arrivò al Campo n.1 alle 7:48. Precisamente nel momento in cui la canzone giungeva al termine.

    Bello…..Mi piace….


    Davanti a lui solo la recinzione del Campo n.1 e lo spazio che racchiudeva. A renderne ancora più evidente lo scopo al centro vi era una gabbia in acciaio dalla quale provenivano rumori sinistri.

    Tutto sommato non può esserci nulla di troppo pericoloso là dentro…… Però…. Non si può mai dire….


    Per una frazione di secondo un sorriso divertito gli si stampò sul viso. Fece un cenno con la mano ad Aster e rimase appoggiato alla recinzione. Aspettando l’arrivo del loro ultimo compagno e della sensei. Un unico pensiero gli attraversava la mente.

    Chissà come andrà questa splendida giornata………..


    Sorrise leggermente con l’angolo destro della bocca, continuando ad ascoltarsi musica.
    *Celldweller – Switchback (instrumental)*
    *Celldweller – The Best It’s Gonna Get (Instrumental)*
     
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  4. [Kaku]
     
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    CITAZIONE
    Innanzitutto scusatemi per il terribile ritardo, sono veramente imperdonabile! Cercherò di non rallentarvi più.

    Narrato
    Pensato
    Parlato

    La giornata era bella, ma ciò nonostante Hamano non riusciva a rilassarsi. Normalmente le giornate belle gli mettevano di buon'umore (parlare di felicità era eccessivo) ma quel giorno, per via dell'ingresso in accademia, ormai preannunciato da tempo, il nervosismo stava avendo il sopravvento.
    Già il semplice trovarsi in giappone non lo appassionava per niente: si trattava della terra di suo padre, colui che gli aveva dato quel nome e quell'aspetto tipicamente orientali, ma che ora non era lì per spiegargli il perché. Probabilmente doveva anche averglielo spiegato tempo addietro, ma tale ricordo doveva essere sparito, assieme a tutti gli altri, il giorno zero. Il nuovo Hamano era completamente diverso dal vecchio: odiava il padre, pur non ricordando affatto nulla si lui (anzi forse era proprio questo il motivo...) e le sue origini giapponesi così come odiava il suo stesso nome di cui ignorava il significato. Dopotutto ogni cosa era sparita dalla sua mente in quel fatidico giorno, da lui chiamato giorno zero, e nessuno, se non il Doctor che lo aveva salvato, gli era rimasto accanto. Persino il suo vecchio amico dopo qualche tempo gli voltò le spalle, constatando amaramente che Hamano non si ricordava più di lui. Dal canto suo il giovane Kakusei non soffrì affatto per questo abbandono, non ricordandosi affatto del suo amico Jean che ora considerava un perfetto estraneo. L'unica cosa che era rimasta a testimoniare la sua vita passata era quella cicatrice, quel tatuaggio. Ma a lui non importava ricordare nulla. Era convinto che se avesse ricordato sarebbe stato distrutto. Il peso di quei ricordi era troppo grande e lo shock che aveva provocato la loro perdita doveva essere stato senz'altro terribile. Per questo Hamano si ripromise si non ricordare più nulla e di non indagare sul suo passato. Diventare un esorcista era diventato il suo obiettivo su consiglio di Kurosu Akagi.
    La cerimonia di apertura si era dimostrata più noiosa del previsto e l'unico particolare che aveva catturato l'attenzione di Hamano era stata l'assegnazione dei Team, o classi, di esorcisti ad un sensei, nel suo caso Darin Kiriyama. La sua attenzione era però focalizzata sui suoi due compagni, come lui stranieri in terra nipponica, dai nomi impronunciabili: Aster Nymeros e Nikolai Constance. In seguito avrebbe appreso che si trattava come lui di ragazzi provenienti dalla vecchia europa, il che lo avrebbe tranquillizzato non poco.
    Il giorno successivo venne fissato l'incontro per il primo addestramento "sul campo". Il giovane Kakusei non gradiva particolarmente l'idea di mettersi la divisa dell'ordine, per cui la personalizzò aggiungendosi sopra il proprio solito mantello con tanto di cappuccio, per lui indispensabile. L'appuntamento era per le 8 e lui decise di rispettare quell'orario recandosi al campo 1 addirittura in anticipo. Odiava le persone che ritardavano o che non rispettavano comunque degli orari prefissati, lui li considerava come individui dalla poca serietà, facoltà per lui fondamentale. Nonostante i dieci minuti di anticipo rispetto all’orario stabilito Hamano poté notare con piacere che i suoi due compagni si trovavano già sul posto. Il campo d’addestramento era una pianura spoglia molto grande delimitata da un’alta recinzione. Al centro di tale spiazzo era stata collocata un’enorme gabbia dalla quale provenivano rumori sinistri ma non era possibile in alcun modo vederne il contenuto. Il ragazzo si avvicinò alla gabbia, accanto alla quale stavano i suoi due compagni e cercò di accennare ad un sorriso. Uno dei due stava fumando beatamente mentre l’altro se ne stava ad ascoltare la musica tramite degli auricolari proprio appoggiato al misterioso recinto.
    Un comportamento un po’ da incoscienti...
    Il giovane Kakusei si portò quindi a pochi passi dai due aspettando una qualche reazione. Non era molto ansioso di conoscerli, ma la prospettiva lo incuriosiva molto.
     
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  5. Purtroppo
     
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    CITAZIONE
    narrato
    pensato
    parlato

    Oddio, nessuno mi aveva detto che sarebbe stato così...

    Davanti allo specchio il viso era quello di sempre: diafano e delicato come un fiore invernale. L'unica nota di colore, la tinta sopra gli zigomi, faceva risaltare ancora di più i suoi grandi occhi di ghiaccio. Nonostante la sua espressione placida, il suo aspetto e il modo di muoversi ricordavano più un demone marino che una ragazza: uno spirito che, tentando di emulare l'aspetto di un essere umano, aveva creato qualcosa di diverso... allo stesso tempo più affascinante e più inquietante dell'originale. Dopo diciotto anni non sapeva ancora se quello che vedeva allo specchio le piaceva.

    Devo restare calma, sono certa che sarà una passaggiata!

    Sotto quel viso però la tranquillità non era di casa, non in quel momento almeno. Si allargò leggermente la cravatta e il gesto, per quanto futile, le permise di respirare meglio: almeno fino a quando lo sguardo non le cadde sull'orologio da polso... doveva correre! Ringraziò il cielo di aver già fatto predisporre ogni cosa per la sua classe e si catapultò fuori dal suo alloggio.
    Fuori la giornata era splendida e, ciliegina sulla torna, al momento del suo arrivo mancavano ancora due minuti all'appuntamento. Ridusse il passo e cercò i suoi studenti con lo sguardo: tre ragazzi dai tratti europei la stavano aspettando al centro del campo d'allenamento, poco distanti dalla gabbia.

    Eccoli. Rimani calma e rilassata... calma e rilassata...

    In breve raggiunse il gruppetto e salutò tutti educatamente, presentandosi a ognuno di loro. Il nervosismo era scomparso quasi totalmente e, adesso che il momento era finalmente arrivato, doveva ammettere di essere piuttosto incuriosita dalla prospettiva di insegnare.

    Facciamo un giro di presentazioni, poi inizierà a spiegarvi cosa faremo oggi. Mi piacerebbe sapere quali sono i vostri interessi, per ora so soltanto che Constance-kun condivide la mia passione per le pistole.

    Cercò di condire il tutto con un sorriso il più cordiale possibile.

    Scritto di fretta ma devo uscire e non volevo farvi aspettare oltre, scusate^^
     
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  6. Noctos
     
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    Narrato
    Pensato
    Parlato
    Parlato altri

    Nikolai dovette aspettare ben poco prima di conoscere più da vicino il suo ultimo compagno. Hamano Kakusei si presentò pochi minuti dopo il suo arrivo. Esattamente a metà della canzone che stava ascoltando. Mantello nero sopra la divisa dell'Accademia. Cappuccio sul viso a nasconderne le sembianze. La curiosità di Nikolai tornò prepotente come il giorno della cerimonia.

    Chissà cosa nasconde sotto quel cappuccio....



    Quel gruppetto gli piaceva molto. Simili per provenienza e carattere, almeno ad una prima occhiata, ma ognuno con il suo tocco personale a renderlo differente.

    Fantastico!...


    Notò che, loro tre, emanavano un'aura di mistero, sicurezza e tranquillità che poche volte aveva visto altrove.
    Nymeros era beatamente disteso sul prato davanti al Campo n.1 con il mozzicone di sigaretta che ormai gli lambiva la pelle delle dita. Avvolto in quel suo lungo cappotto con la treccia che gli scendeva a fianco alla testa. L'espressione evidentemente compiaciuta.

    Kakusei era quello con l'espressione più imperscrutabile. Sia per la penombra creata dal cappuccio del mantello che portava, come sempre aveva visto Nikolai, calato sul viso. Sia per l'espressione del suo viso. Vi fu solo un momento in cui riuscì a leggervi qualcosa e fu quando si avvicinò a loro. Si accorse di una scintilla di curiosità nel suo sguardo, ma fu per talmente poco tempo che Nikolai non se ne convinse.

    E infine lui. Lui che era tranquillamente appoggiato alla recinzione. Le cuffiette che gli sparavano alti e bassi direttamente sui timpani. Fortunatamente non era tipo da tenere il volume alto, anzi. Vestito con i pantaloni dell'uniforme, camicia e cravatta. In lui non vi erano segni distintivi visibili, se non proprio la mancanza della giacca stessa del completo e il ciondolo che ormai portava sempre con sé, di cui si vedeva solamente il cordino di cuoio. Con un'espressione serena e quel suo sorriso storto dava un'impressione sbagliata del tipico membro dell'Accademia. Sembrava quasi che dovesse andare a fare un pic-nic e non un allenamento per prepararsi ad affrontare creature uscite direttamente da un incubo. L'incubo chiamato Gehenna. Ma a Nikolai non importava. Ciò che gli importava realmente era:

    Bene... Ed Anche Kakusei-kun è arrivato in anticipo.... Che fatica con questi suffissi onorifici, fortunatamente non si parla solo giapponese altrimenti sarei la palla al piede del gruppo... Anche se ultimamente sto migliorando molto... Ora manca solo Kiriyama-sensei... Voglio proprio vedere cosa dirà di F&S... Spero di non fare una brutta impressione...



    Lanciò un'occhiata di sottecchi a Kakusei. Proprio mentre la seconda canzone partiva.

    Mentre si avvicinava ho notato che ci stava guardando... Forse si aspettava una qualche reazione... Potrei provare a parlargli.... Insomma... Ce lo si aspetta anche... Il primo giorno serve anche a questo.... Ma cosa potrei dirgli:" Hey.. Ciao! Piacere..." Sì... Così passo per il solito idiota che va in giro ad importunare la gente.......


    Il suo viso mutò d'espressione mentre nella sua mente si affollavano pensieri e ricordi.

    Però... Non conosco nessuno qui... Non sarebbe male provare a legare almeno con i miei compagni.... E sia... Ci provo!...



    E così pensando Nikolai si tolse le cuffiette. Spense il suo fidato I-Pod nero e fece un passo avanti distaccandosi dalla recinzione e sorridendo ai suoi due compagni.

    "Hey! Ciao, così ora ci siamo tutti. Piacere di conoscervi... Il mio nome è Nikolai Constance." Inchinandosi leggermente, com'era costume in quella terra straniera.

    Purtroppo aveva preso l'iniziativa troppo tardi. Nel momento in cui aveva aperto bocca notò che, in fondo alla strada che portava al Campo n.1 una figura snella, candida come neve, si stava avvicinando a passo veloce. Ancor prima che gli altri due potessero avere un qualche tipo di reazione aggiunse con un sorriso un po' imbarazzato:
    " Come al solito c'ho messo troppo , credo che Kiriyama-sensei stia arrivando quindi... A dopo le presentazioni."

    E infatti della sensei si trattava. Donna particolare, dalla pelle bianchissima quasi evanescente. Sembrava fatta di ghiaccio, pronta a rompersi al minimo contatto. Eppure Nikolai sapeva che quella giovane donna se era lì ad insegnare ai nuovi arrivati, tanto fragile non era.

    Si presentò ad ognuno di loro molto educatamente e con un sorriso disse:
    "Facciamo un giro di presentazioni, poi inizierò a spiegarvi cosa faremo oggi. Mi piacerebbe sapere quali sono i vostri interessi, per ora so soltanto che Constance-kun condivide la mia passione per le pistole."

    Nikolai ebbe un sussulto. Le parole della sensei l'avevano fatto sentire tirato in causa così, senza pensarci, fece un passo avanti e si presentò:
    "Buongiorno Kiriyama-sensei, io sono Nikolai Constance, lieto di condividere la sua passione per le armi da fuoco." Nel dirlo si inchinò verso la sensei.
    "Devo dire che non ho molte passioni oltre il piombo e la polvere nera... Mi piace ascoltare musica e leggere ma oltre a questo.... Non ho altre passioni."
    Finì la frase trovandosi a guardare la sensei dritta negli occhi. Ghiaccio contro ghiaccio. S'accorse di quanto fosse bella e ringraziò di non essersene accorto prima perché l'avrebbe messo a disagio, non poco. Forse non sarebbe nemmeno stato in grado di risponderle.

    La mia breve presentazione l'ho fatta.... Ora sta agli altri... Vediamo..... Sicuramente non ho dato l'impressione che dò sempre.... Pazienza... Tutto sommato non devo dimostrare niente a nessuno... Impareranno a conoscermi... Forse...



    E di nuovo sorrise leggermente con l’angolo destro della bocca.


    Edited by Noctos - 10/1/2013, 15:30
     
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  7. Ardeth Bay
     
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    Nel giro di pochi attimi ci furono tutti. Il primo ad arrivare fu Nikolai, con le cuffiette infilate nelle orecchie, che gli fece appena un cenno con la mano, ricevendo come risposta un'impercettibile movimento della mano. Subito dopo arrivò il più misterioso membro dell'"allegro" terzetto: Hamano, avvolto nell'ampio mantello del giorno precedente. Erano un gruppetto interessante, senza alcun dubbio, ma sarebbero anche andati d'accordo? Aster in fondo in fondo se lo augurava: tanto lontano dal continente d'origine, sperava almeno di riuscire a legare con qualche ragazzo europeo, almeno per cominciare. Con il suo pessimo giapponese difficilmente si sarebbetrovato a proprio agio con dei ragazzi del luogo. La sigaretta bruciava con lentezza inesorabile mentre il pallido Ceco vedeva passare nella propria mente le immagini dell'opera vista qualche sera prima della partenza per il Giappone: il Rigoletto, la sua Opera preferita.

    Degli Italiani si potrà dire qualsiasi cosa, ma non che non sappiano comporre arie e cucinare.

    Fu assalito dai rimorsi per non essere andato all'accademia italiana: là si che avrebbe mangiato bene e si sarebbe potuto concedere meritate giornate culturali in giro per musei e teatri. E poi le ragazze italiane lo avevano sempre intrigato enormemente con il loro fascino latino.

    Hey! Ciao, così ora ci siamo tutti. Piacere di conoscervi... Il mio nome è Nikolai Constance.

    La voce del compagno di corso gli arrivò come da un altro piano dell'esistenza. Aster si issò a sedere, guardando entrambi i ragazzi con curiosità rinnovata. Il suo sguardo si fissò in particolare su Nikolai,essendo stato lui a parlare, cercando di coglierne ogni espressione. Aveva l'aria di essere simpatico ma abbastanza a disagio, come se si sentisse estraneo in quello strano posto. Il giovane ceco non poteva che essere solidale con lui, quello strano mondo orientale stava mettendo fortemente a dura prova la sua capacità di adattarsi alle nuove situazioni e alle nuove persone. L'altro ragazzo se ne stava invece in disparte, col capo sempre coperto da un cappuccio, come a celare chissà quale segreto. Stava quasi per presentarsi anche lui quando il norvegese aggiunse che stava arrivando la sensei tanto attesa, l'ultima del gruppo, paradossalmente. Si alzò in piedi e si guardò attorno, cercando di individuarla ed eccola! Proprio in fondo alla strada che portava al campo. Difficile decifrarne i tratti somatici da quella distanza, ma sicuramente era pallida e piuttosto minuta. Aster, si lasciò scivolare dalle dita il mozzicone della sigaretta, che venne trasportata dal vento verso mete sconosciute. Era effettivamente una ragazza gracile, ma estremamente bella, con splendidi occhi di ghiaccio che sembravano penetrarlo come pugnali. Strano che una ragazza così giovane fosse già un'insegnante! Beh, questo rendeva quella classe ancora più interessante.

    Facciamo un giro di presentazioni, poi inizierò a spiegarvi cosa faremo oggi. Mi piacerebbe sapere quali sono i vostri interessi, per ora so soltanto che Constance-kun condivide la mia passione per le pistole."

    Già, le pistole, e chissà di che calibro le piacciono...

    Si ritrovò a pensare senza tuttavia lasciare che il proprio volto tradisse le sue emozioni, per quanto il doppio senso gli venne fin troppo naturale. Forse non era così raffinate come gli piaceva credere! In ogni caso ormai era il suo turno di fare le presentazioni. Si portò la mano destra sul cuore e fece un profondo inchino, uno di quelli che non si vedeva dalla metà dell'ottocento, parlò in quella lingua a lui praticamente estranea, imbastardita dal suo pesante accento slavo.

    È un piacere ed un onore conoscerla, Kiriyama-sensei.

    Disse il giovane, maledendo immensamente i giapponesi e la loro mania per quei titoli. Avrebbe dovuto ripassarseli a dovere, prima o poi.

    Io sono Aster Nymeros e vengo da Praga. Di me non c'è molto da dire, sono uno dai gusti molto semplici. Mi piace leggere, il buon vino, la musica da camera, l'alchimia e la demonologia. Insomma, le cose di tutti i giorni...

    Concluse con un mezzo sorriso, sperando che la sua battuta non fosse ritenuta fuori luogo: anche se ormai era abituato ad essere frainteso, proprio non gli andava di cominciare male quella nuova vita da esorcista.
     
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  8. [Kaku]
     
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    Narrato
    Pensato
    Parlato Hamano
    Parlato Nikolai
    Parlato Aster
    Parlato Darin

    I due soggetti che Hamano si trovava davanti erano senza dubbio molto interessanti. Quello che si presentò per primo in particolare, Nikolai Constance, aveva degli occhi di ghiaccio capaci di sondarti l'anima. Portava uno strano amuleto attaccato al suo ciondolo e dalla corporatura robusta si capiva chiaramente che era su tutt'altro livello rispetto ad Hamano. L'aria distaccata e le cuffiette facevano pensare ad un ragazzo un po' chiuso, ma nonostante le apparenze fu proprio il primo a "rompere il ghiaccio":
    Hey! Ciao, così ora ci siamo tutti. Piacere di conoscervi... Il mio nome è Nikolai Constance.
    Le parole vennero accompagnate da un leggero inchino, come da tradizione nipponica. Tale gesto, evidentemente un po' forzato, non sembrava infatti dettato da una particolare deferenza del ragazzo nei confronti dei suoi compagni, tanto più da una sorta di adattamento alle tradizioni del luogo. Proprio Hamano era però il primo a disprezzare tali comportamenti, nonostante il suo nome giapponese, in quanto si sentiva europeo e non avrebbe mai e poi mai piegato la testa, sia figurativamente che fisicamente, ad un sistema tanto antiquato quanto quello del giappone. Non voleva però mostrarsi ostile al suo compagno che si era presentato ed era sua intenzione contraccambiare quando proprio quest’ultimo gli fece notare che il sensei stava arrivando. Si trattava di una giovane ragazza, probabilmente anche più piccola di Hamano. La corporatura esile e la pelle cinerea la facevano sembrare quasi un essere dell’altro mondo e inizialmente il giovane Kakusei pensò davvero di avere un demone davanti a sé. Qualcosa però gli fece cambiare idea: mano a mano che la giovane si avvicinava e che sempre più particolare saltavano al suo occhio Hamano poté notare quanto fosse bella e attraente. Aveva degli occhi del colore del ghiaccio e dei lunghi capelli di un bianco irreale. Per la sua scarsa conoscenza dei demoni fu portato quindi istintivamente a non associare tale bellezza ad una figura demoniaca. Mentre si presentava ad Hamano egli continuò a fissarla, constatando quanto fosse carina, e ringraziò il cappuccio che copriva quasi completamente il rossore del suo viso.
    Certo che potevano scegliere un insegnante un po' meno... attraente!
    Facciamo un giro di presentazioni, poi inizierà a spiegarvi cosa faremo oggi. Mi piacerebbe sapere quali sono i vostri interessi, per ora so soltanto che Constance-kun condivide la mia passione per le pistole.
    Nikolai si ripresentò, stavolta anche alla sensei, ribadendo la sua unica passione per le pistole e i suoi interessi per la musica e la lettura. Dal canto suo l'incappucciato condivideva solo l'ultimo, considerandolo però più un passatempo che un interesse o addirittura una passione. Per quanto riguarda la musica la ascoltava, seppur molto di rado e senza particolari preferenze su un particolare stile. Per quanto riguardava le pistole la considerava una passione veramente inutile, non gradendo le armi da fuoco e il loro utilizzo. Si sentiva un po’ sconsolato in quanto di certo non si prospettava un’amicizia facile con un individuo che aveva interessi completamente diversi dai suoi. Quindi fu la volta edi Aster di presentarsi: si trattava di un ragazzo molto alto dai lunghi capelli castani e che condivideva il pallore della sensei.
    Io sono Aster Nymeros e vengo da Praga. Di me non c'è molto da dire, sono uno dai gusti molto semplici. Mi piace leggere, il buon vino, la musica da camera, l'alchimia e la demonologia. Insomma, le cose di tutti i giorni...
    Anche stavolta Hamano non condivideva alcun interesse con il suo nuovo compagno, se non quello riguardante i demoni. Riteneva infatti tali creature una valida alternativa alle persone. Le difficoltà del ragazzo a socializzare lo avevano portato per assurdo a stringere rapporti con i demoni, nello specifico i due famigli del Doctor che l'aveva salvato. Aveva inoltre studiato su vari libri le tipologie di demoni conosciute e le loro caratteristiche. Questa era la sua principale passione! Non volendo dare spago alla battuta del compagno, ma allo stesso tempo riallacciandosi al suo discorso, il giovane Kakusei decise infine di presentarsi.
    Il mio nome è Hamano Kakusei, ma potete chiamarmi semplicemente Hamano.
    Quindi si affrettò ad aggiungere:
    Ah e niente onorifici o simili. Non li sopporto e non aspettatevi che io li usi.
    Probabilmente era stato un po' brusco, ma ci teneva a sottolineare con fermezza la propria ostilità nei confronti di quei "nomignoli" che gli venivano affibbiati lì in Giappone.
    Continuando la propria presentazione accennò quindi alla passione del compagno Aster.
    Anche io, come il qui presente Nymeros, ho una certa passione per i demoni. Ho letto molti libri sull'argomento e credo di poter dire che si tratta del mio interesse principale. Mi piacciono anche la lettura e la scrittura e recentemente ho iniziato a scrivere un diario in cui appunto diversi fatti che vanno dalle scene di vita alla cronaca. Non che mi consideri un giornalista, ma devo dire che la prospettiva non mi infastidisce nemmeno tanto.
    Quindi sorrise, lasciando volutamente che l'ombra stesa dal cappuccio sulla parte superiore del suo volto non facesse in alcun modo capire se si trattasse di un sorriso sincero oppure beffardo. Nemmeno lui sapeva bene come approcciare quei due compagni tanto diversi da lui e l'avvenente sensei, per cui lasciò di proposito che un po' di alone di mistero aleggiasse attorno alla sua figura. Con il tempo avrebbero imparato a conoscerlo più a fondo... forse.
     
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  9. Purtroppo
     
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    CITAZIONE
    narrato
    pensato
    parlato

    Darin ascoltò compita le brevi presentazioni degli studenti: si trattava di un gruppo particolare, anche per gli standard dell'Accademia. Tutti di età molto simile alla sua e tutti con una storia che, per forza di cose, aveva qualcosa in comune: demoni.
    Quando tutti ebbero finito annuì lievemente e si mosse verso la grossa gabbia, si fermò a pochi centimetri dalla parete e tornò a guardare gli studenti.

    Ottimo. Ora che le presentazioni sono state fatte, possiamo iniziare a lavorare. Quello di oggi è un test per verificare le vostre capacità fisiche e psichiche, l'obiettivo è semplicissimo: evitare di finire in infermeria nei prossimi minuti. Buon divertimento!

    Condì la frase con un sorriso un tantino malizioso e spalancò la gabbia dopo aver colpito un meccanismo nascosto nella parete. Passarono tre secondi senza che succedesse nulla poi, dal buio che continuava a regnare dentro la gabbia, saltarono fuori sei enormi rane, ognuna grande quanto un gatto. Tre rimasero immobili, quasi fossero troppo stordite dalla loro improvvisa libertà per allontanarsi di più dalla loro prigione, tre invece si catapultarono verso gli studenti snudando una serie impressionante di denti aguzzi. Stavano mirando ai polpacci con il chiaro intento di atterrare le prede per poi proseguire il pasto con tutta calma.

    Meglio stare pronti, non si sa mai...

    Senza dare nell'occhio, Darin allentò la semiautomatica dalla fondina. Meglio essere troppo prudenti che troppo poco, soprattutto alla prima lezione.

    Non vi fornirò stat precise, Noctos è agli inizi e non voglio appesantirlo da subito con i dettagli tecnici. Diamo la precedente alle dinamiche di gioco. Questi demoni sono più veloci e agili di voi, ma decisamente meno forti. Indicativamente un loro morso vi toglie 2 pf. Have fun!
     
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  10. [Kaku]
     
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    La sensei decise di non perdere tempo e, esauriti i convenevoli, decise di esporre il programma della giornata.
    Ottimo. Ora che le presentazioni sono state fatte, possiamo iniziare a lavorare. Quello di oggi è un test per verificare le vostre capacità fisiche e psichiche, l'obiettivo è semplicissimo: evitare di finire in infermeria nei prossimi minuti. Buon divertimento!
    Già il semplice fatto che si stesse avvicinando alla grossa gabbia non faceva presagire nulla di buono, ma con questa frase Hamano ebbe la conferma che le intenzioni della sensei non fossero delle migliori. La gabbia si spalancò e da essa uscirono sei rane gigantesche. Peccato che non si trattasse di semplici rane.
    Dei Leaper?
    Sicuramente gli era capitato molte volte di vederli sui libri, ma non si sarebbe mai aspettato di ritrovarseli davanti così presto in carne ed ossa.
    Tre di quelle strane bestie rimasero ferme, quasi imbambolate, vicino alla gabbia, mentre altre tre puntarono contro il gruppetto di aspiranti esorcisti.
    Ma... ma... e ora che faccio?
    Questo fu il primo pensiero che ebbe Hamano quando se ne vide correre uno contro. Non aveva né armi né le conoscenze adatte per poter affrontare un demone simile, ma sapeva che bisognava mantenere la calma di fronte a loro o la probabilità di un attacco sarebbe aumentata ancora di più. Si impose quindi di mantenere la calma e rimanere fermo, nonostante la sua testa gli suggerisse di filarsela a gambe levate. Probabilmente anche Kurosu avrebbe fatto una cosa simile e il ragazzo si impose di mettersi nei suoi panni e cercare di pensarla come lui.
    Più che sprecare le mie energie muovendomi a destra e a manca senza alcuno scopo dovrei restarmene qui a studiare la situazione. Forse quei demoni non hanno nemmeno intenzione di attaccarci.
    A differenza delle aspettative del ragazzo l'anfibio si dimostrò invece alquanto aggressivo, tanto da portarsi fino alla sua posizione in brevissimo tempo per poi addentargli una gamba con sorprendente facilità.
    Maledizione!
    Nonostante la ferità al polpaccio destro il ragazzo riuscì a liberarsi dalla presa, tutto sommato non così forte, del demone così da poter indietreggiare e portarsi a diversi metri da lui. C'era la possibilità che lo inseguisse nuovamente, ma stavolta non si sarebbe fatto cogliere impreparato. Continuò ad indietreggiare così da aumentare il più possibile la sua distanza dalla creatura, mantenendo allo stesso tempo lo sguardo fisso su di essa. Si fermò dopo qualche metro e, vedendo che la rana continuava ad inseguirlo si rassegnò al’idea che avrebbe dovuto affrontarla. Raccolse tutto il suo coraggio e, portando un braccio sinistro in avanti come a voler simulare una sorta di posa di combattimento, fissò intensamente la rana che si stava dirigendo verso di lui.
    Vedi di non giocarmi brutti scherzi questa volta!
    Riassunto: Sottovalutando il pericolo (e la velocità della rana) vengo ferito alla gamba sinistra dai suoi denti affilati. Cerco di scappare indietreggiando ancora mentre la rana mi insegue. Mi fermo (capendo che è inutile continuare a correre) e cerco di mantenere la calma e di assumere una posa in preparazione del combattimento.
    P.S. Non l'hai specificato per cui per comodità ho considerato che solo una delle 3 rane inseguisse me, spero non sia un problema.
    Stato Psicologico: Leggermente teso.
    Stato Fisico:
    CITAZIONE
    PF Totali: 198
    Testa: 16
    Torso: 40
    Braccio dx: 32
    Braccio sx: 32
    Gamba dx: 40
    Gamba sx: 38
     
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9 replies since 19/12/2012, 12:28   200 views
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